Il brand

Per i nati di un'altra epoca

 

Onirici, oziosi e decadentemente sontuosi.

 

“Ullallà, che bella vestaglia! Sarà mica Ulalla?”

 

Un nome che vuole rievocare la celebre esclamazione “ullallà”, sperando di suscitarla alla vista di ogni nostra vestaglia.  

 

 

Ulalla nasce eccentrica, ma rifiuta il mero esibizionismo perché è inutilmente faticoso. La realtà si tinge di tinte fosche? Noi rispondiamo col colore, i bizantinismi, gli svolazzamenti. Il mondo incalza con la sua frenesia? Noi ci mettiamo comodi e rispondiamo con cannonate d’indolenza.

Rievochiamo il sollazzo delle corti antiche, della decadenza in fermento di un sottotetto bohemien nel cuore di una metropoli, dell’atmosfera placida e ovattata di una fumeria d’oppio cambogiana.

 

I luoghi e le epoche si fondono e da questo fluido noi distilliamo Ulalla. Quale miglior divisa per quelli come noi, che una vestaglia?

 

Un indumento che troppo a lungo è stato relegato all’intimità dell’ambiente domestico, o massacrato a suon di pattern e colori così allegri che a confronto un funerale è il Carnevale di Rio. E noi nella vestaglia invece ci sguazziamo, e per farlo, la reinventiamo.

Un capo comodo adatto alla gozzoviglia, alla mondanità, alle esplorazioni oniriche. Sempre a proprio agio.

 

I prodotti

La collezione

Attraverso 4 fantasie disegnate e realizzate da quattro diversi artisti italiani abbiamo voluto dare vita ai nostri pattern, chiamati:

TIBET, SERENISSIMA, ACIDO, MARAGIA

TIBET

Il pattern orientaleggiante è opera di un navigato artista del tatuaggio che, negli anni, ha affinato la tecnica del disegno tibetano. Il volto terribile di una tigre dell’Asia Centrale dopo una mattinata in coda alle Poste è incastonato in un intarsio raffinato di foglie della pianta preferita dal Dalai Lama. Il risultato è un motivo esotico, esaltato da una (discutibile) scelta cromatica che rievoca la collezione primavera/estate del 1239 in gran voga presso la corte di Godan Khan, nipote di Gengis.

Una scelta imprescindibile per gli appassionati di diplomazia lungo la Via della Seta.

SERENISSIMA

Aironi, serpenti, libellule dialogano con piante lacustri e fiori delicati, sotto l’occhio vigile del Leone di San Marco. Placida come una gita in barchin per la laguna e raffinata come la facciata di un palazzo sul Canal Grande, questo pattern omaggia Venezia con toni sobri e delicati. L’artefice di questa vestaglia da Doge è Anita Zampieri, graphic designer raffinata e appassionata d’arte della Serenissima.

Perfetta per i giri in gondola e per strafogarsi di sarde in saor durante un bacaro tour.

ACIDO

Si narra che questo pattern sia stato ispirato ad Alberto Lovato direttamente da Shiva, nel corso di un rave di quattro giorni tenutosi sull’isola di Goa. misticismo e mondo onirico si fanno tessuto in un caleidoscopio di colori che sembra danzare al ritmo di musiche tribali.

Ottimo per le trasferte psichedeliche e per ipnotizzare cobra reali.

MARAGIA'

Si dice che proporre qualcosa di inedito quando si rievoca la millenaria tradizione dei tessuti indiani sia come scalare l’Annapurna in infradito. Infatti, sicuramente questo pattern l’ha già proposto qualcun altro nel corso dei secoli (basta non sia vivo per farci causa per plagio). E poi perché spremersi le meningi per inventarsi qualcosa quando ci sono i migliori da cui prendere larga ispirazione?

L’ideale per le scampagnate a dorso di elefante e per i brunch della domenica

Made in Italy

Le nostre vestaglie ed i nostri pantaloni abbinati sono realizzati in Italia con prodotti esclusivamente italiani, dalla singola fibra di cotone fino all’ultimo filo del ricamo.

FATTO IN ITALIA AL 100%

Un prodotto fatto per durare nel tempo.

Fatti e strafatti interamente in Italia, le nostre vestaglie e i pantaloni abbinati sono realizzati con lo scopo di durare così tanto che uno potrà scegliere di indossarli per la propria sepoltura. La stoffa scelta è un rasatello di cotone della miglior qualità, facile da lavare, leggero e vellutato al tatto , colorato dai maestri dei laboratori tessili del distretto di Como.